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giannitribuzio1

Ai confini del postmoderno ed oltre

Updated: Mar 5, 2021

A voi non è mai successo? A me sì, nuvole cariche di sogni, di desideri, di follie... eteree forse ma così reali. "Quanto a me ho le braccia a pezzi a furia di afferrare nuvole... " C.Baudelaire


Relativizzata la Religione e i suoi Valori etici/morali, l' uomo razionale sembra aver trionfato,

Oggi poi lo sviluppo dell’economia, l’onnipotenza della scienza e della tecnica e l' invadenza dei media stanno completando il processo di distruzione della parte spitituale dell’Uomo. La Storia si libera anche da ogni finalismo (le metanarrazioni) e l’Uomo diviene Dio preparando il transumano prossimo venturo. In sintesi un Dio immanente sostituisce il Dio Trascendente.


Il segno distintivo dei nostri tempi? Un Mondo globale ed interconnesso sempre piú binario e calcolante. Il pensiero pensante ha lasciato il posto al pensiero calcolante. L’uomo post-moderno investe in tecnologia ma non in Sapienza. IL come (imparare a fare) invece del Perché (imparare a pensare). L’Uomo crede di essere arrivato alla radice della vita ma deve superare la visione evoluzionista-materialista che ritarda lo sviluppo integrale dell’Uomo. Manca infatti la crescita spritituale che da dignitá all’umano.


Il rischio, dice il Papa Benedetto xvi nella sua enciclica é che sotto tali condizioni gli strumenti rischiano di prendere automonia morale e giustificare il loro stesso operato.


E' ció che sta succedendo; l' intelligenza artificiale (AI ) puó mettere oggi in correlazione tra loro un enorme mole di dati che secondo gli artefici portera' a nuove fantastiche scoperte . La ricerca delle correlazioni ha preso il posto della ricerca della causa vera delle cose. Un problema epistemiologico enorme che viene ignorato (causazione e diverso da correlazione) e risolto facendo ricorso alla narrazione (storytelling).


Ma cosa fare? Abstine et sustine? Oppure adattarsi allo spirito del Tempo come vuole l’ evoluzionismo?

Questo é il tempo della Tecnica, del suo auto-potenziamento senza scopo e senza limite. E’ sviluppo senza progresso. O almeno cosí pare a me. Si serve della Ragione che ha oramai espluso la soggettivitá dal Mondo; si serve dell’Economia sua fedele ancella, che ha relegato l'Uomo al mero svolgimento di un compito assegnatoli. Le Persone non si riconoscono piú per ció che sono ma per ció che posseggono o producono. Non si domandano piú il se o perché farlo ma il come farlo. Si serve anche della Retorica che con le sue armi di persuasione e suggestione si limita oramai a controllare i controllati; Si serve infine delle arti sceniche (pubblicitá) che hanno lentamente addormentato, shiavizzato o forse distrutto l’ Umanitá decidendo ció che é vero ,bello , buono giusto. Finiamo per desiderare cose di cui non abbiamo realmente bisogno. I nostri desideri oramai non ci appartengono piú. Ci impone i suoi.


In questo mondo la diatriba é organizata, l’insolenza incoraggiata ed anche remunerata. E’ la fine della Storia intesa come progresso umano? La fine della visone ottimistica (cristiana) verso un futuro da raggiungere (salvezza anima)? Non é un caso che i giovani di oggi sono quasi tutti nichilisti (Nihil =sensa senso). Vogliono tutto e subito surfando sulle cose e sui problemi. Non hanno interesse a scendere in profonditá per prendernere/comprenderne l’essenza. Questo richiede tempo, molto tempo e loro non ne hanno. Hanno acquisito un diverso concetto del Tempo e dell’esperienza. Rifiutano il ” viaggio”, il cammino attraverso la selva oscura per poi ritornare sulla diritta via.


Un errore epistemiologico ha dato origine alla convinzione che oggi tutto é quantificabile. Ecco quindi che il passo successivo é l’ottimizzazione dei processi. Ed il prossimo, giá in atto, é la quantificazione dei rapporti umani .


In questa epoca di efficienza, misurazione, precisione, ottimizzazione l’Uomo é inattuale se non diviene egli stesso macchina di produzione, un “capitale umano”. Deve ripetere pedissequamente azioni, concetti che il demiurgo impone. Ma Macchina in effetti non é. Da qui il suo disagio di fronte al Mondo di oggi. Saremo dunque presto rimpiazzati da machine efficienti? La disocucpazione permanente di massa é dietro l’angolo? Vivamo in un’epoca dove nemmeno la libertá puó nulla? O siamo invece all’alba di una nuova Era, ancora non manifesta ai piú, i cui segni premonitori sono intorno e dentro di noi ? Nel mentre diventiamo un costo da minimizzare.



I Greci antichi erano insenzienti al trascorrere del tempo. La loro visione ciclica del tempo li faceva pronti al cambiamento accettando anche la fine del "loro" Tempo. Tutto era parte della natura delle cose (ciclica appunto). Socrate, infatti, preferisce bere la cicuta invece di salvarsi la vita con un falso pentimento. I generali romani e greci si ponevano al comando dei loro eserciti pronti a morire e dare il giusto esempio. C’era un tempo in cui se non si moriva nel “modo giusto” la vita non era ben vissuta. Guardateli oggi gli uomini...


Lo sviluppo della Scienza e della tecnica portano con se lo sviluppo dell ateismo. Si tratta di un ateismo diverso da quello dell'uomo primitivo, che era di tipo naturalistico. E' un ateismo che non mi piace in quanto pragmatico .


Rivedo in questi Tempi l’eterno confronto tra lo "spirito di finezza" e "spirito di geometria" di B.Pascal per il quale lo "spirito di geometria" senza lo "spirito di finezza" è sterile e vano, lo "spirito di finezza" senza lo "spirito di geometria" è debole, e non potrà discendere fino ai principi più profondi e più veri dell'uomo. L‘una il completamento dell'altra. Pascal pone il problema in termini magnifici :« Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce> Ma la Tecnica oggi ha preso il sovravvento. Lo spirito di geometria governa il nostro mondo di relazioni. L’ armonia é rotta, se mai equilibrio ci fosse stato.


Immagina adesso un mondo digitalizzato dove tutto e tutti sono connessi. Parlo di oggetti inanimati che si scambiarno informazioni per fare cose che noi non abbiamo mai visto prima. Lo scopo, dicono i visionari, é quello di sviluppare/arricchire le nostre vite. Ecco l’immaginazione che ci trascina sempre nell’ inganno. Ecco lo sviluppo senza progresso. La Tecnica dedita al suo autopotenziamento senza scopo


Siamo immersi in un mondo di divertimento (divertere = guardare da un’altra parte) dedito a consolarci delle nostre miserie e intanto questa è la maggiore tra le nostre miserie, Questo ci distoglie dalla nostra unica dignità e ricchezza, cioè il pensiero. Ancora Pascal:

[...] ho scoperto che tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera. [...] ho voluto scoprirne la ragione, ho scoperto che ce n'è una effettiva, che consiste nella infelicità naturale della nostra condizione, debole, mortale e così miserabile che nulla ci può consolare quando la consideriamo seriamente. »



Il Tempo ci uccide, inesorabilmente. Si tratta soltanto di capire se questo processo va visto come una condanna o come una liberazione. E' un fenomeno naturale, ma non viene accettato in maniera tale proprio perché viene a confliggere con le istanze interiori, col desiderio di poter fare ancora qualcosa. Ed allora surfare in leggerezza sulle cose della vita?. O crediamo invece a Pascal ?

Disse Gesù : «È per un giudizio che io sono venuto in questo Mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi».


L'Uomo si salva lottando, cercando di imitare Dio. Oggi, invece l'Uomo fondato sulla scienza (gnosi) si eleva a Dio senza sentire il bisogno di salvarsi . Il peggior pericolo per la gnosi viene dalla Famiglia che ancora provvede ad un educazione soggettiva trasmettendo di generazione in generazione il senso della vita che, per una persona di fede, è Salvezza..


Il Paradiso va conquistato con le proprie azioni che riflettono il senso della vita. E’ la Fede che eleva la Ragione e non viceversa (Caritas in Veritate, Benedetto XVI).


Ma è Dante ad esprimere il tormento dell'Uomo con quella che per me è la piu' bella terzina della Dinina Commedia:


Piangendo dissi: "Le presenti cose col falso lor piacer volser miei passi, tosto che ’l vostro viso si nascose". (Dante incontra Beatrice )


C'è sempre una donna di mezzo...

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