Graecia capta ferum victorem cepit, era una frase di Orazio (di quelle che si imparavano a memoria al Liceo) la quale tradotta significa:la Grecia, conquistata (dai Romani), conquistò il selvaggio vincitore (Roma).I Romani finirono infatti per assimilare molti dei valori greci una volta conquistata.
Quella frase la potrei oggi declinare nel modo seguente: l’Aristocrazia conquistata (dalla Democrazia) conquista la selvaggia vincitrice .
Il rischio di ritornare, anche velocemente, ad un tipo di Societá pre-Rivoluzione Industriale caratterizzata da una concentrazione di ricchezza privata Nazionale in poche mani é concreto. Solo le Guerre Mondiali riuscirono a rompere questo trend ultra secolare e redistribuire la ricchezza in maniera piú uniforme. Oggi sento dire da senatori a vita frasi tipo”…é assurdo che le pecore possano guidare il pastore”. Ecco..siamo entrati in piena “megliocrazia” .E l’Aristocrazia sfocia sempre nell ‘Oligarchia.
Il problema é che se queste pecore sono tante e sono spaventate qualche problema possono pure dartelo. Altri (piú accorti) si preoccupano di lasciare loro qualcosa “venduto” come concessione. Ecco quindi l’idea del reddito di cittadinaza che immesso in una Costituzione fondata sul lavoro stride un pó. L’ Uomo si realizza lavorando mentre cosí crei una massa di infelici.
Ma oggi sono le scoperte scientifiche e la tecnologia a conquistare gli uomini promettendogli un’eternitá felice.Un altro reale transeunte tra noi..
La fede cieca nel progresso infinito attraverso lo sviluppo indefinito della Scienza. La Tecnica che dice di voler fare l’Uomo felice; ecco la nuova crescente ideologia.Nasce cosí l’utopia dell’ uomo produttivo, dell’uomo istruito dalla macchina(ma senza-e-ducazione) che si realizza attraverso un compito svolto correttamente. Ma allo stesso tempo l’idea che il Futuro sia sempre meglio del passato sta venendo meno nell’ immaginario collettivo.
Ci avviciniamo, credo, al reo tempo della cAnoscenza imposta d’imperio, distribuita urbi et orbi da moderni Argonauti senza etica a persone che hanno perduto memoria storica le quali si credono libere. Argonauti con lo stesso desir cieco, identico linguaggio e un unico fine: distruggere il passato e superare il Limite. Andare, come Ulisse,oltre le colonne d'Ercole... per trovare pero' quella che per Dante era appunto cAnoscenza (Dante quindi colloca Ulisse all Inferno).
La nostra epoca postmodernista, globalizzata (dove il Capitale si muove liberamente) ci educa all'odio crescente della propria Cultura,al relativismo morale.Questa nuova sovrastruttura ideologica ha preso il Potere servendosi dell’Economia il cui ruolo é divenuto (non a caso) preponderante nella nostra Societá prevalendo su altri campi dello scire umano. Un’Economia non piu' Morale bensi' matematica/finanziaria che con la sua etica immanente di uso e consumo delle cose ha prima ucciso la Politica per poi farsela amica.
L'imposizione della stabilitá monetaria é stato lo strumento che permette al Capitale di non essere svalutato;viene quindi deflazionato il lavoro. In pratica si viene nuovamante a creare un Sistema funzionale al controllo sociale dei pochi sui molti.
Ecco quindi inverarsi la nuova trinitá feudale del 2000:una Societá fatta di Laboratores(coloro che“faticano”(sottopagati) per il corretto funzionamento del Sistema), Bellatores(coloro che combattono per diffondere l'ideologia cioé politici, burocrati e managers di vario tipo) e Oratores (coloro che comandano ovvero I Grandi capitalisti/finanzieri). La differenza dall’Uomo del 1200 é evidente; questa trinitá si applica ad un dio immanente (Mercato) e non piú ad un Dio trascendente (Dio Cristiano).
Lo Sviluppo dell’ Umano ha lasciato il passo al condizionamento (mediatico) dell’Umano. Nel tempo appena iniziato della povertá (culturale) di massa avremmo bisogno di filosofi, poeti e profeti che lottino contro questo augmentum sentiarium. Ma non si intravedono. Si cerca di Idealizzare il reale con la Tecnica invece che realizzare l’ ideale degli uomini.
Ecco l' epoca dei falsi testimoni della verità che pero' per Kirkegaard non appartiene a coloro che più sanno e più conoscono bensì a coloro che scelgono di agire, anche se tale impegno e tale scelta comporta rinunce e sacrifici.Ecco l' Uomo etico di Dante che sceglie la famiglia, il lavoro, l'impegno nella Società, e l'amor di Patria. Un uomo che affronta serenamente i sacrifici quotidiani necessari per restare fedele a tali compiti.
L'uomo é immanenza(ragione/scienza) e trascendenza(fede). Se si esclude una.. ecco il relativismo ,il Materialismo e quindi il Pragmantismo che porta a cercare solo la propria soddisfazione, utilitáed interesse nel presente.
"Com'è grande il mondo al lume delle lampade! Com'è piccolo il mondo agli occhi del ricordo" diceva quel poeta di cui tanto mi innamorai in gioventu'- Bauldelaire (Le fleurs du mal-Le vojage). La Noia, il tedio é li, pronta ad attendere i nuovi esteti del 2000. Ma essi ancora non lo sanno...
A chi resta al limitar di Dite dunque la mia solidarietá. Procomberemo? Vale, Nihil perditi, omnia mea mecum sum diceva il filosofo anche perché chi “sente” diversamente se ne va da se al manicomio.
Di questo mondo sempre piú ateo, positivista, razionalista e senza Dio la Donna é l’esemplificazione ultima. Finisce oggi per assomigliare sempre piú all’ Uomo. Vuole anzi essere di piú partecipando e battendolo al suo stesso gioco (fatto di competizione e Potere). Ha dimenticato la sua funzione escatologica ..che é promessa dell’avvenire. E’ una figura molto piú nobile dell’ Uomo perché ella custodisce quello che puó venire. E’ l'educatrice dell'eterno futuro. E infatti ..nascite 0.
In questa Societá di inizio Millennio fatta di persone deresponsabilizzate, apatiche, esteti immersi nel culto del carpe diem fine a se stesso viene meno la volontá di immaginarsi un futuro alternantivo a quello offerto dai nuovi Idola pagani. Ed ancora una volta l'Uomo dimentica di essere soprattutto un Essere trascendente che anela alla Liberta' (non quella di Ulisse)
Forse siamo in quella fase necessaria di “ricorso” storico descritta dal filosofo necessaria affinché l’Umanita’, con coraggio e sofferenza, alla fine riprenda il suo giusto cammino ricreando cosi' un nuovo Umanesimo dalle proprie ceneri. Forse l’’eterogenesi dei fini sta per entrare nella Storia.
A coloro i quali pensano che essa(La Storia) abbia un fine il dovere di essere coraggiosi.Per gli altri ....
« E io ch'avea d'error la testa cinta, dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo? e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo tengon l'anime triste di coloro che visser sanza infamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro delli angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé foro.
E io: "Maestro, che è tanto greve a lor che lamentar li fa sì forte?". Rispuose: "Dicerolti molto breve.
Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa". »(Dante ,Inferno III -Gli Ignavi/"color che mai fuor vivi")
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