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giannitribuzio1

ONE dimensional man

Intellettuali d’oggi, idioti di domani (De André),


L’intellettuale moderno... il nuovo idiota della Società.

Egli chiama Democrazia la partecipazione del Popolo alla Politica per poi chiamare populista chi osa pensarla diversamente. Ferreo sostenitore della Società aperta che ha sempre propugnato e dentro la quale si é affermato ma flessibile nel giudicarne vizi e virtú. La verità per lui é un..punto di vista (il suo) da imporre ex abrupto. Il principio umanistico una persona un voto é qualcosa che appartiene al passato. I voti oggi (e domani e sempre) si pesano. Ecco, quindi, che il giovane non capisce ancora,il vecchio non capisce piú, il povero non sa quello che dice ect ..


Chiama populista l’ignorante da e-ducare alla sua verità. Si dichiara spesso esperto in qualcosa e su tale base si sente in diritto di dirci che cosa fare, come parlare, come mangiare, come pensare …e per chi votare. Lo vediamo quasi sempre affermarsi nelle Scienze Sociali a cui pretende di applicare i principi delle scienze naturali (non capendo che gli Esseri Umani sono macchine ..umane.


Di fronte a questo delirio di ignoranza manifesta (continua a non cambiare idea quando l'evidenza mostra altrimenti) l’amico populista prende nota e nel lento fluire della sua vita intuisce che qualcosa non quadra. Istintivamente, quasi senza accorgersene, finisce invece per “ascoltare” la nonna, la madre e tutti quei consigli che senza senso (apparente) gli vengono 'passati' di generezione in generazione .


La felicità l’uomo la ottiene stando in mezzo agli altri, diceva Aristotele. Su tali principi i Popoli hanno costruito le Piazze (luoghi di incontro) dei Paesi. L’intellettuale di oggi invece non va in piazza ma nei salotti. Gli altri sono diventati il mezzo per la “propria” felicità. Non ci meravigliamo poi se egli,come i suoi padroni( le Elites) preferisce vivere in luoghi sicuri, isolati e lontano dagli altri.


Ha una idea di Società competitiva dove tutto deve essere ottimizzato. Dimentica (o molto probabilmente) non sa che la parola competizione deriva da cum-petere,"andare insieme nella stessa direzione". Cooperare appunto. Non c'è nulla di "darwiniano”. Tuttavia oggi questo é il significato prevalente che cerca di imporre agli altri. Non un Aristotele moderno(Economia per felicità), ma un Robinson Crusoe finanziario.


Diciamo la verità.L’intellettuale moderno é un prodotto di recente invenzione. Nasce perché prodomico al vero Potere il quale ha capito che se vuole gettare le basi su un Secolo di dominazione deve dare al linguaggio un nuovo significato(distruggendo la memoria e quindi la scuola), deve distruggrere il “sentire” comune che lega i Popoli (globalizzandoli), deve creare nuove strutture non democratiche (con parvenza di Democrazia) dentro cui far vivere persone senza piú memoria storica, deve mescolare i Popoli contro la loro volontà (società aperta), deve cambiare il concetto stesso di Famiglia (allargata). e di lavoro (nomade). Divide et impera dicevano i latini.


Dimentica però che i cosiddetti “populisti” di ogni specie sono abituati da Secoli alla resistenza (attiva e passiva) a questi “dittatori del Meglio” che poi celano una mediocrità di fondo solo edulcorata dal loro“messaggio” attraverso il mezzo.

Obbligato a difendersi da questo attacco senza precedenti alla Cristianità stessa le persone iniziano sempre piú a parlare, scrivere, ascoltare, confrontare, interpretare, distinguere, capire, apprezzare la verità, la bellezza, le libertà e la fantasia. A distinguere il duraturo dall’effimero.Ed iniziano a dire NO. E’ il principio di precauzione che li fa dire :“qui stiamo lottando non tanto per salvare l'onore, quanto la pelle. Questa è gente che ci voleva e ci vuole morti: senza sanità, senza previdenza, senza scuole per i nostri figli, senza futuro, senza niente..”. Inizia finalmente, lentamente ad opporsi all’idea di un uomo nomade nella Società globale dove la stabilità del Sistema prevare sulla Democrazia (sempre piú formale, sempre meno sostanziale).


Un effetto catarchico sembra permeare la Societa'. Siamo forse all'alba di una nuova Era? Proprio nel momento in cui lo svilupo dell’ intelligenza artificiale sta per entrare nelle nostre vite con lo scopo di rivoluzionarle....


All’epoca degli Eroi quello che contava era come vivevi, come combattevi e come morivi. Addirittura l’ideale era morire in battaglia (con onore). Non se vincevi o dal risultato che ottenevi.

Ecco, oggi si tenta di eradicare questo dagli Uomini. Di fronte alla scelta l’intellettuale-divo, questo mediocre, ha già deciso da quale parte stare. Lo possiamo riassumere cosí: un ottimo comunicatore provvisto di eloquentia ma privo di sapientia. Sa tutto e non capisce niente.

Assistiamo in diretta alla nascita del' One Dimentional Man ….l’ intellettuale che impone il principio di realta’ desertificandolo dalla umana immaginazione. Prima o poi(o forse mai) capira' il significato dellla frase di Vico: verum et factum convertuntur

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